Anni fa, seduto in uno scompartimento di treno, ascoltai per la prima volta Born To Run, un autentico concentrato di strepitosi pezzi rock. In seguito, per motivi difficili da spiegare, i miei gusti musicali hanno preso altre strade e le onde acustiche della musica di Bruce Springsteen non hanno più lasciato il segno.
Solo per curiosità, ho ascoltato "We Shall Overcome - The Seeger Sessions album", cover di pezzi della tradizione popolare americana già ripresi in passato dal leggendario cantante folk Pete Seeger. Ebbene, un'improvvisa ondata di energia e allegria mi ha investito.
La splendida "O Mary Don't You Weep", ha rimbalzato tra i muri del soggiorno ripetute volte, con volume sempre maggiore. E' uno spiritual nero scritto chissà quando (fine ottocento?) e cantato in passato da generazioni di artisti (compreso Seeger).
Qui Springsteen rielabora la sonorità e il testo, parte e finisce con un violino stridente un po klezmer, nel mezzo un trascinante gospel in chiave folk, piatti, fisarmonica, pianoforte, trombe entrano tutti insieme: energia e coinvolgimento. Soprattutto esce forte la passione da quelle note, cosa sorprendente in un'icona della musica moderna, miliardaria e quasi sessantenne.
Oh, Maria, non versar lacrime. Da ascoltare rigorosamente a tutto volume.
Solo per curiosità, ho ascoltato "We Shall Overcome - The Seeger Sessions album", cover di pezzi della tradizione popolare americana già ripresi in passato dal leggendario cantante folk Pete Seeger. Ebbene, un'improvvisa ondata di energia e allegria mi ha investito.
La splendida "O Mary Don't You Weep", ha rimbalzato tra i muri del soggiorno ripetute volte, con volume sempre maggiore. E' uno spiritual nero scritto chissà quando (fine ottocento?) e cantato in passato da generazioni di artisti (compreso Seeger).
Qui Springsteen rielabora la sonorità e il testo, parte e finisce con un violino stridente un po klezmer, nel mezzo un trascinante gospel in chiave folk, piatti, fisarmonica, pianoforte, trombe entrano tutti insieme: energia e coinvolgimento. Soprattutto esce forte la passione da quelle note, cosa sorprendente in un'icona della musica moderna, miliardaria e quasi sessantenne.
Oh, Maria, non versar lacrime. Da ascoltare rigorosamente a tutto volume.
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