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venerdì 27 aprile 2007

Comete, mi ha fatto piacere incontrarvi


Ok, ho detto, troppo semplice! Queste hanno preso un po’ di dischi degli anni ’80, quelli del post punk più famoso, li hanno mischiati e hanno fatto un CD. Vogliono cavalcare l’onda di un revival affollato. Ma mica è così semplice fare delle belle canzoni, non si sa mica quali sono gli ingredienti, così mi sono dovuto ricredere. Dopo i primi ascolti questo cd ti resta in mente e te lo vai a risentire e poi ancora una volta, riesci a distinguere la differenza tra i vari pezzi che all’inizio sembrano tutti uguali. Quelle canzoni ti prendono e non ne puoi fare più a meno. Strano che le cinque ventenni di Vancouver non erano ancora nate in quegli anni. The Organ con il loro unico CD Grab that Gun mi hanno definitivamente conquistato diventando colonna sonora di questi mesi, di questi giorni. Il primo brano, Brother, è un concentrato di tutto l'album, inizia con un basso e batteria/metronomo il cui  suono ti catapulta sin dalle prime battute tra Oxford Street e Coventry, in un umido pomeriggio di inizio autunno del 1988, grigio dal ritmo sostenuto ma malinconico, la voce di Katie Sketch quando inizia il ritornello è un tuffo al cuore, un formicolio alla pancia. Ad aggiungere ulteriore straniente effetto distanza e di perdita è l’annuncio apparso sul sito ufficiale delle Organ il 7 dicembre 2006 " We are sad to announce that we're breaking up. We want to thank our friends, fans, and family for all the support you gave to us. Thank you”. Firmato Shelby, Jenny, Katie, Debora e Shmoo.

sabato 21 aprile 2007

Effetto Guinness

Una band folk irlandese che si incontra con un maestro di musica tradizionale giapponese del popolo Ainu incuriosisce.
La band irlandese si chiama Kila, il musicista giapponese Oki, da qui il nome Kila & Oki.
Il disco che ne è uscito è superbo: le due culture sembrano fondersi alla perfezione, l'intero album è contraddistinto da un evidente equilibrio ritmico e melodico e Ní Liom Féin, cantata in gaelico e ainu, è la dimostrazione che un pezzo fatto da artisti folk con strumenti tradizionali può essere di una modernità sconcertante.
Oki suona il tonkori, una specie di mandolino a 6 corde, la sua voce ha le spalle forti e sarebbe da ascoltare anche se decidesse di cantare l'elenco telefonico. La base è una danza irlandese elegante e straordinariamente energica.
Sciacquare i panni nella Guinness può portare a risultati imprevedibilmente elettrizzanti.

Approfondimenti: www.kila.ie, www.tonkori.com

sabato 14 aprile 2007

Un sogno ripescato da un recente passato


Bisogna avvicinarsi in punta di piedi e con sacro silenzio al mondo delle CocoRosie, K-Hole apre l’album Noah's Ark ed è dal buco della serratura che entro nella cameretta dove sono nate queste magiche filastrocche. Un soffice ritmo trip hop, fatto però con la bocca, ci fa entrare insieme a spiritelli compiacenti che leniscono ferite del passato purificano traumi e ci coccolano come farebbero familiari ritrovati. Care sorelline mettete a letto il me bambino, rimboccategli le coperte e cantate ancora le vostre artigianali, perverse ninnananne nel suo dormiveglia e sui suoi sogni agitati da tutto quello che manca o che va storto, con la vostra voce di gatte convalescenti. Frugate ancora nella cassapanca della soffitta, scovate giocattolini, cavalli meccanici, note reverse e fatele suonare insieme all’arpa per completare la melodia in una sintesi perfetta, tra passato e presente, tra tutto quello che abbiamo visto e che vediamo, tra quello che abbiamo sentito e che sentiamo. Ma che io non avevo mai visto né sentito prima.

Approfondimenti

venerdì 6 aprile 2007

La colonna sonora

Vorrei avere la tua fotografia, gli angeli reclamano la tua fotografia. Sono seduto al tavolo di un caffè di Parigi e sto aspettando immobile che una qualche idea decolli su quella sceneggiatura mai terminata mai iniziata.
Ho trovato la colonna sonora, sussurrata, essenziale, basso e chitarra si ripetono e strani strumenti orientali entrano lentamente. Vorrei avere la tua fotografia, gli angeli combattono per avere la tua fotografia.
Gli Air sono francesi, il loro ultimo album (Pocket Simphony) è francese e il pezzo Photograph è francese. Troppo facile, ricominciamo. Gli Air sono francesi ma cantano in inglese, fanno musica elettronica ma non esattamente e questo album sono andati a registrarlo in Giappone.
Photograph è sottile, sembra rompersi al primo ascolto ma non lo fa. Tiene.
Ora vedo la fine del film, la ragazza si alza ed esce dal caffè di San Germain de Pres, si volta per un ultimo sguardo, per dimenticare meglio. Fuori piove.
Diamine che piove, vuoi mica girare un film a Parigi senza la pioggia?
Dicevo, esce dal caffè abbassa lo sguardo, camera fissa su di lei mentre si allontana, le note di Photograph le corrono dietro per reclamare una sua fotografia.

more info:
http://www.pocketsymphony.com/
www.astralwerks.com/air