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domenica 27 aprile 2008

Febbre


Due fratelli di Los Angeles vogliono mettere insieme musica pop occidentale e tradizionale cambogiana. Una sera in un night club di Long Beach sentono cantare Chhom Nimol e danno vita ad un gruppo che chiamano Dengue Fever. La Dengue è una malattia virale diffusa nel Sud-est asiatico e trasmessa agli uomini dalle punture di zanzara. Se non curata può avere effetti molto gravi sul corpo umano.
Decidono di cantare molto in lingua khmer, dalla bellissima voce della cantante. Decidono anche che la musica dovrà essere pop e poco rock, qualche spruzzata di blues, di psichedelia, moderna ma pescando dalle sonorità anni Sessanta. Tra le altre cose, accortisi che la dengue è una malattia violenta, decidono di fare musica non violenta ma raffinata e sensuale. Capito qualcosa? io niente, ma l'album Venus on Earth mi piace terribilmente e non riesco proprio a decidere il pezzo del post. Devo dare almeno due brani molto diversi tra di loro: Il blues ondeggiante e classicheggiante di Sober Driver e la strepitosa, sussurrata, affascinante Monsoon Of Perfume.
Sober Driver la potete ascoltare qui:
http://www.myspace.com/denguefevermusic
Monsoon Of Perfume non l'ho trovata ascoltabile in rete.Solo 30 secondi su LastFm:

domenica 20 aprile 2008

Da un bambino biondo ad un altro

Il primo è quello di cui vi ho parlato e che vi ho fatto vedere nel mio precedente post, cioè Giusva della Famiglia Benvenuti, protagonista dello sceneggiato televisivo che ha commosso e intenerito frotte di famiglie negli anni 60, e poi diventato assassino e terrorista fascista che ha “ispirato” la partner Francesca Mambro, gli Offlaga Disco Pax e che, incredibile, continua ad intenerire ancora oggi la Santanchè.
L’altro bambino biondo è quello rappresentato qui in questo post. Owen Pallet, famoso per avere scritto la parte degli archi negli ultimi due album degli Arcade Fire, e per aver fatto un primo curioso disco solista con solo violino e pedale a nome Final Fantasy. Il secondo album solista di Final Fantasy, He poos clouds, è un concept album, ispirato interamente al videogioco Final Fantasy e ai giochi di ruolo. L’album é composto da una serie di canzoni che sembrano più i quadri o i tempi di un’opera sinfonica con tanto di quartetti d’archi e clavicembalo. Qualcosa che ricorda altre opere in voga negli anni settanta, come del resto i concept. Niente di più lontano di quanto andiamo dicendo e affermando in QCS che si occupa in primo luogo della forma canzone e considera i CD o gli album come un residuo di coda negli uomini, o file di capezzoli multipli nelle donne: una cosa d’altri tempi. Eppure questo bizzarro cd contiene un brano che con il suo motivetto al pianoforte ci delizia da qualche tempo. Parliamo di This lamb sells condos. Col riascolto si apprezzano altre complessità del brano come alcune vorticose scale musicali a chiocciola che chiudono il brano o i cori femminili che contrappuntano altre voci maschili.
Puoi ascoltare qui
la versione in studio, ma non so le immagini cosa c'entrino http://www.youtube.com/watch?v=U1kL568eg1w
oppure dal vivo (sfoggia un bel po' di virtuosismo, facendo da solo parti diverse): http://www.youtube.com/watch?v=D7p-hInVZRc&NR=1

sabato 12 aprile 2008

Viaggio nel tempo


Un tuffo relativistico all'indietro, viaggio nel tempo. La curva spazio-temporale si chiude a quarant'anni fa. La voce cupa di Rob Garza (Thievery Corporation) è accompagnata da sitar, vecchie chitarre, cori e bassi allucinati e ripetitivi in River Of Ever Changing Forms uno dei brani del suo progetto solista Dust Galaxy.
Non è musica vecchia, elettronica e psichedelia, musica indiana e rock si fondono in un fiume dalla forma sempre cangiante e inafferrabile.
Il viaggiatore del tempo rimarrà deluso: il passato non ha forma, uscito dalla macchina si troverà davanti qualcosa di non leggibile, non geometrico, non prevedibile.
La puoi ascoltare (insieme agli altri pezzi dell'album) su:
http://www.dustgalaxy.com/ (il player in fondo alla pagina ma prima dovete zittire il giochino che sta sopra...).

martedì 8 aprile 2008

I giovani della Santanchè (Lato B)

Questo post lato b è dedicato all'Onorevole Santanchè, o meglio alle sue 50 frasi che continua a ripetere in loop ad ogni trasmissione televisiva, e più precisamente ad alcune di queste nelle quali inneggia al "carattere" dei giovani di destra e alle loro doti. Un piccolo antitodo alle riabilitazioni e agli sdoganamenti che ci sono già state e che verranno è Sensibile dell'ultimo disco degli Offlaga Disco Pax che si chiama Bachelite. Questa, a differenza di altre track degli Offlaga, è una vera e propria canzone ed è bellissima.

Non ho trovato in rete un posto dove è possibile ascoltare Sensibile se non dal vivo ma non ve lo consiglio, procuratevi in qualche maniera la versione in studio per apprezzre questa meraviglia.

venerdì 4 aprile 2008

Un'opera d'arte

Mi piacciono le canzoni che raccontano una storia. Ma in Cioccolato I. A. C. P. degli Offlaga Disco Pax nel loro recente album Bachelite non c’è una storia, ce ne sono mille, con mille atmosfere. C’è La Storia, “la storia” nel senso Morantiano, nel senso “la storia siamo noi”, + episodi vari che corrono in cento direzioni. Ironia, rabbia controllata, nostalgia. Ingredienti tipici degli Offlaga. La cosa che colpisce di più di questo brano sono i vari livelli, quello narrativo, quello teatrale, tutto è accuratissimo, controllato e perfetto. Tonfo in pancia, sessualità e autosessualità, pietas, imbarazzi adolescenziali, i molteplici significati. Piccolo saggio di sociologia, piccolo saggio di economia. Piccolo saggio di estetica o di dis-estetica. Il livello musicale è altissimo, la canzone sembra un semplice cadenzare ma ascoltando bene scopriamo squittii e ronzii, sottolineature, piccole accelerazioni, rallentamenti sperimentali, tutto è assolutamente funzionale, la cadenza si arricchisce e cresce sfocia poi in un quasi ritornello, con tanto di archi che punteggiano qui e lì e che si slabbrano verso la fine come un fiume che arriva al mare. Il testo, le parole, il modo teatrale di cantare si fondono benissimo e fanno un tutt’uno. Quando sento qualcosa di spessore così alto capisco di essere al cospetto di una vera e propria opera d’arte.

La puoi ascoltare qui (le cuffie sono caldamente consigliate): http://www.rockit.it/catalogo/album.php?x=00008060