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sabato 28 luglio 2007

Che festa!

Il caldo incalza e toglie tutte forze, finalmente qualcuno chiama, c’è una festa all’aperto, che bello! E’ affollata, ci sono succhi di frutta ghiacciati, cocktail, sangria, vocio di sottofondo, bicchieri tintinnanti, cibo freddo, dove il pomodoro e la mozzarella la fanno da padroni insieme al bulgur di grano saraceno e allo zaziki. Granite, gelati. I corpi si agitano, scintillano lamè e paillettes, ormoni e ferormoni sprizzano e spruzzano. Il party raggiunge il suo apice quando sul piatto gira Fever di Ishmael Jingo. Facciamo un salto indietro, siamo catapultati in altre feste lontane nel tempo e nello spazio, è infatti il 1974 e siamo in Kenya, la musica è la stessa, è venerdì sera, ci si diverte anche lì, la band del villaggio, si raduna sotto una baracchetta di lamiera arrugginita, hanno le orecchie piene di James Brown, Fela Kuti e di ritmi caratteristici della costa orientale africana. Hanno recuperato i loro strumenti rocambolescamente e danno origine al groove più irresistibile che si possa trovare in quei giorni in tutta l’Africa. La gente calamitata dal suono accorre da ogni dove e affolla l’ampio sterrato antistante il palco improvvisato, porta il poco cibo da condividere, a base di cassawa e di cowpee, i condimenti però sono piccanti e colorati. Si balla fino a all’alba, un gruppetto di loro ormai stremato va a rinfrescarsi con un breve tuffo nelle acque pericolose dell’Oceano Indiano.
Perdonate l’eccesso d’immaginazione ma questo è dovuto al fatto che ho trovato solo frammenti di notizie sull’autore del nostro brano. Questo era un singolo che veramente ha impazzato in tutta l’Africa in quegli anni, l’autore è stato anche oggetto, da parte di cultori del genere, di ricerche senza esito durate 2 settimane direttamente in Kenya, nel luogo di origine di Ishmael Jingo. Il singolo è stato poi incluso anni più tardi in una compilation “Afro Rock Vol 1” del 2002. Io l’ho ascoltato per la prima volta quest’anno al cinema perché faceva parte della colonna sonora del film “The last king of Scotland”. Ed è stato un colpo di fulmine, sono stato rapito da questo ritmo ( o meglio poliritmo) dal suono a strati. Dai tamburi e le trombe. Fever mi prende allo stomaco, saranno forse i ricordi ancestrali, perché l’Africa, l’Africa è l’origine di tutto. Forse sono semplicemente ricordi di viaggi reali o immaginati, vissuti o raccontati da altri.
Insomma è stato un bene riscoprire questo pezzo. Buona festa, buona danza e buon tutto.

sabato 21 luglio 2007

Lady black and white colpisce ancora

E' estate, ed ogni estate si sa ha il suo tormentone, Il mio personalissimo si chiama A - Z di Tracy Thorn dal recente album Out of the woods. Per sentire questo brano non vi consiglio le solite cuffiettine del lettore mp3 ma un bello stereo attrezzato con grossi woofer. Alzate un po' il volume e partite. La linea di basso che dura per tutto il pezzo è bellissima, il suono profondo scuote gli animi, la voce di Tracy e le sue melodie dolci-amare fanno il resto. Sono passati 25 anni dal precedente lavoro solista di Tracy, il bellissimo mini album "A distant shore" chitarra elettrica e voce, in mezzo a questi 25 anni ci sono i suoi Everything But The Girl e c'è di tutto. Il pop raffinato degli esordi con influenze jazz, la rinascita nel Bristol Sound di metà anni novanta, genere anche questo ibrido tra bianco e nero per eccellenza, con il bellissimo Walking Wounded e le participazioni ai lavori dei Massive Attack, ed infine la dance del remix del singolo "Missing" che diventa successo mondiale. Non so se Out of the woods sarà una ennesima rinascita ma A - Z la sento e la risento e quando non la ascolto la canticchio.

sabato 14 luglio 2007

Il Grand Coureur è una nave pirata sfortunata


Le Grand Coureur è una sfigata e malmessa nave corsara bretone che va a caccia di navi inglesi. Quand il se met en croisière Pour aller battre l’Anglais, Le vent, la mer et la guerre Tournent contre le Français! Ginevra Di Marco ha ripreso la tragicomica vicenda della nave corsara raccontata nella più celebre "chanson a vire" (così chiamate perchè davano il ritmo ai marinai durante la virata) bretone. L’ex CSI e PGR si conferma artista a suo agio con registri e lingue completamente diversi in Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre, una raccolta di 11 brani popolari, intensamente e splendidamente reinterpretati. Il cambio di ritmo centrale in Le Grand Coureur (già rivisitata da Daniele Sepe) è trascinante e tipico della tradizione bretone, gli arrangiamenti della versione di Di Marco sono ottimi e l'eleganza, la forza della voce danno al brano una nuova vita.
Collegamenti:
Testo tradotto e originale
http://it.wikipedia.org/wiki/Ginevra_Di_Marco
http://www.ginevradimarco.com/

domenica 8 luglio 2007

I giovedì di miss Yuki

Ci sono caduto anche io, eccomi qui a proporvi una indie rock band al loro secondo album. Asobi Seksu sono di New York, l’album, Citrus, è stato solo recentemente pubblicato in Europa dopo il successo dello scorso anno ottenuto in casa. Thursday è un ottimo brano e potrebbe capitarci di ascoltarlo anche alla radio o su MTV, la vocalist di origine giapponese, Yuki, ha una vocina che può ricordare certa J(apan pop) music. Gli Asobi Seksu suonano un particolare genere chiamato Shoegaze che annovera illustri precedenti come Coteau Twins, My Bloody Valentine, Spacemen 3, Lush, Slowdive etc. Si tratta di una complessa trama di suoni stratificati, quasi un muro sonoro nel quale la voce spesso si confonde. Questi suoni sono ottenuti soprattutto con chitarre elettriche e feed back. Il nome shoegaze, sguardo fisso alle scarpe, infatti deriva dalla caratteristica dei chitarristi di questi gruppi di guardare verso il basso come se guardassero le loro scarpe, in realtà guardano la pedaliera degli effetti con la quale distorcono i suoni provenienti dalle loro chitarre. Ma al di là del loro genere gli Asobi Seksu, che in giapponese significa Sesso Gioioso, hanno elaborato con il loro Citrus uno stile molto personale che si distingue dagli illustri precedenti di una quindicina di anni fa. Thursday é veloce ma allo stesso tempo dolce con una vena melanconica come la sensazione che può dare un agrume.
http://www.asobiseksu.com/