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sabato 27 ottobre 2007

Paesaggi spaesati


Quale musica per un paesaggio che scorre al finestrino di un treno? Una musica distorta, artificiale, lancinante, splendida. Una tiepida malinconia prende il viaggiatore. Si rende conto che quei suoni sono più complessi di quel che sembra e cerca di ricordare se in passato ha già sentito altrove qualcosa del genere.
Elettronica ma con anima meccanica. Piano piano anche il paesaggio comincia a distorcersi, tutto diventa sospeso, leggero. Quel treno si sta muovendo o è il fuori che corre?
Il viaggiatore penserà che in fin dei conti si può anche ballare, e ci proverà. Ma solo per qualche istante, poi si fermerà e sarà assalito dal dubbio di aver dimenticato qualcosa a casa.
Si ricorderà di un viaggio in Scandinavia e di un altro, tanti anni prima, negli Stati Uniti. Ecco, ha dimenticato un paio di sogni, lasciati indietro. Ancora una volta vedrà scorrere davanti a lui un paesaggio spaesato. Finalmente arrivano note di pianoforte che placano e fanno chiudere ancora gli occhi.
Port Royal - 'Anya: Sehnsucht' (da Afraid to dance).
Collegamenti:
http://www.lastfm.it/music/Port-Royal/_/Anya%3A+Sehnsucht
http://www.myspace.com/uptheroyals


domenica 21 ottobre 2007

Suoni del nostro tempo

Avete visto nella foto qui accanto chi spunta dietro il chitarrista dalla chitarra rovesciata? Il nostro Pertini che dice “Italiani brava gente”. Vi ricordate? Ve ne ho parlato qualche tempo fa recensendo la cover di Cristicchi de “L’Italiano”.
In una canzone mi piacciono immediatezza e genuinità, cioè collegamento diretto con le cose che SENTI. Provate a SENTIRE, dunque, We were young dei riminesi Late guest (At the party) nel loro mySpace. Ci sono tutti e due i preziosi elementi in più il sound è veramente quello del nostro tempo con un tessuto elettronico che fa da base ad una canzone funk-punk, non manca una strana chitarra non protagonista e una gran voce che ricorda quella dei Pixies o addirittura i PIL. Siamo dalle parti di una struggente nostalgia di quando eravamo giovani (ma i nostri sono giovani) e visto che abbiamo toccato questi temi e che sono in vena di esperimenti vi propongo , dopo avere ascoltato We were young, di ascoltare l’ultimo recente album di Black Francis: non c’è né genuinità, né immediatezza tanto meno il sound del nostro tempo. Il cantante dei mitici Pixies, a differenza di altri, ha avuto almeno il buon gusto di rifiutare budget milionari per la ricostituzione dei Pixies.
Copritevi gli occhi e ascoltate la musica, fidatevi delle vostre orecchie che non vi tradiscono mai e diffidate dei titoloni o delle copertine dei giornali specializzati.
Fasti passati, il più delle volte, non bastano, il tempo non si può riavvolgere, se eri giovane non lo sei più e devi provare a fare qualcosa di diverso.

domenica 14 ottobre 2007

UpTempo


Anch'io faccio un passo indietro di un paio di anni quando mi colpì l'uscita di Reflections of the Dark Heat di Kate Wax, la giovane musicista e produttrice svizzera di origini tibetane dalla voce calda e seducente.
Beetles and spider, è una lenta miscela tremendamente creativa di elettronica, pop e techno con numerosi cambi di tempo e varianti in corsa. Si può ascoltare su myspace.
Sembra che dal vivo sia fenomenale. L'ultimo live album ("The Dark Heat Collection III") è senza Beetles and spider ma con la notevole Defroster e si può scaricare gratuitamente su lastfm.
Collegamenti:
http://www.myspace.com/katewax
http://www.kate-wax.com/
http://www.lastfm.fr/music/Kate+Wax/The+Dark+Heat+Collection+III

sabato 6 ottobre 2007

Perdo tempo

Sì, è quello che faccio invece di assolvere ai numerosi impegni, ai numerosi doveri che affollano l’esistenza. Avrei bisogno di quel vuoto, di quella sfaccendataggine che talvolta caratterizza l’estate. Settembre è un mese di transizione ma con ottobre si entra nel vivo dell’anno lavorativo. I capi hanno dimenticato la loro vacanza e sono tutti concentrati nel sottoporre compiti e scadenze ai sottomessi. Come se non bastasse ci accolliamo qualche impegno volontario così il tempo da “perdere” nell’arco della giornata si riduce a briciole. Avrei potuto proporvi su questo tema, che mi sta a cuore in questo momento, “La leggera” della grande Ginevra Di Marco ma di lei ne abbiamo parlato da poco. Oppure mi viene in mente “Alienation” dei Lali Puna, bellissimo pezzo del duo tedesco ma è di qualche anno fa oramai. Allora vi consiglio, soprattutto se “sentite” le stesse cose che sento io, l’EP Lavorare dei Diabolico Coupé un ensamble marchigiana in attivo da qualche anno ma che con questo pezzo, lanciato all’inizio dell’estate, è diventata decisamente più famosa. Una melodia infatti che aggancia immediatamente l’orecchio con un ritmo sincopato tipo soft-reggae, solo un pochino più rallentato, su cui si adagia la dolce e cristallina voce della Castellani. Nel loro MySpace dedicato a Lavorare , come del resto nell’EP, si possono ascoltare 6 remix del brano. Alcuni sono molto interessanti come quello di Reverse rmx, o quello di Omino Stanco/Santasalsa un po’ jazzy. Se siete nel mood giusto, dopo un’ intensa giornata di lavoro concedetevi 5 minuti per giocare a “Whack Your Boss” , molto divertente e lievemente splatter, disponibile sempre sullo stesso MySpace. Se vi sono rimasti ancora una ventina di minuti ascoltatevi tutti i remix e l’originale di “Lavorare”. Attenzione però a non abusarne: ‘sta musichetta entra in testa e non se ne va via facilmente.