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domenica 17 giugno 2007

Vattene via Doctor Blind

Voce sussurrata, lasciami sognare. Dammi la forza di seguirti pianoforte. Vattene via Doctor Blind. Nostalgia, questo è quello che cerchi? Non ti bastano i ricordi, cosa vuoi in più, pillole rosse o blu? Essere figlia di un poeta aiuta, accidenti.
Il primo disco solista di Emily Haines (and the Soft Skeleton) è disperato e cupo al punto giusto, forse freddo tra piano classico e archi romantici, testi clamorosamente belli.
Una vera sorpresa ritrovarsi una bellezza abituata a ritmi danzerecci (Metric) che tira fuori dal cilindro un pezzo (e altri 10 in Knives Don't Have Your Back) onirici e intimistici e soprattutto, signori, autoprodotto senza contributi esterni. Di questi tempi, Chapeau!
Istruzioni per l'uso: ascoltare con le cuffie, audio medio-alto, sognando con gli occhi aperti in cerca di qualcosa non definitivamente perso.

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