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sabato 17 novembre 2007

Bianchi, soffici, freddi

Qualche anno fa me ne tornavo a casa a notte fonda, attraversando una stretta strada provinciale nel freddo dell’inverno. Il cono di luce dei fari illuminava la striscia bianca della mezzeria e poi niente più, buio assoluto. “Battiti” su Radio3, trasmetteva una vocina dal lontano Giappone. Mi piacque moltissimo quel pezzo, annotai la cantante, ma lo cercai invano. C’ho rimesso pure qualche soldo d’anticipo, “Sì ce lo manderanno” ma poi dopo un po’ di settimane di tentativi ho lasciato perdere. Però quel nome l’ho conservato in qualche piega della corteccia celebrale. Naoko Sasaki in arte Piana recentemente ha pubblicato il suo terzo album Eternal Castle. Il mio pezzo preferito è Snowflakes. Si apre con una voce che introduce una pioggierellina di glitch stereofonici. Il ritmo è quello di un respiro. Sospensione e freddo, stanze vuote e bianche. La voce di Naoko sempre al limite, come si fa da quelle parti del mondo. Eleganza estrema. Il brano verso la metà sembra interrompersi e invece si apre compiendo un piccolo miracolo, batteria e archi per un suono circolare e avvolgente, una sorta di ritornello al centro della canzone. Brandelli di voci e sussurri che ci accompagnano dall’inizio girano sempre intorno e chiudono il pezzo che si affievolisce quasi come ad accompagnare un sogno § CodaDrone. Un pezzo, che come altri che ho segnalato è pieno, ricco, contiene un sacco di cose belle e preziose. Un piccolo scrigno.
Lo puoi ascoltare su:

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