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sabato 29 dicembre 2007

Bianco e nero

Vi propongo le suggestioni di una notte di qualche anno fa quando la festa si interruppe all’improvviso. All’inizio pensavi che il buio fosse calato solo in quel posto, poi via via che avanzavi nella folla della notte bianca ti accorgevi che era tutto scuro. Una piccola eccitazione, cosa fai nel buio di un paese straniero con tanta gente intorno che non parla la tua stessa lingua, pensi alla cosa più importante per te in quel momento, dici sottovoce cose che solo al buio potresti ripetere, vorresti che qulcuno che ora è lontano fosse lì con te, poi pensi a quelli che si sono trovati nella metropolitana e magari a quelli che sono in ascensore. Roma è un brivido così piena di gente e senza luci o meglio illuminata solo dai fasci di fari che fendono il buio. Al buio la pioggia è solo bagnato e niente altro. L’eccitazione diventa disagio e il disagio paura. Quella notte Sage Francis era lì e probabilmente è stato ispirato da quell’episodio visto che ha intitolato la canzone scelta da me questa settimana Blackout on white night tratta dal suo recente album Human the death dance. Il ritmo di questa canzone è il fluido piano sequenza di un viaggio nella notte buia. Il fluido scorrere dei pensieri e delle rime. Il nostro poeta di Providence ha reinventato l’Hip Hop con massicce dosi di musica bianca e questo brano è uno degli esempi più alti.

Black out on white night in Rome
Black out on white night in Rome

Puoi ascoltare il brano qui http://www.myspace.com/sagefrancis

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