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venerdì 23 maggio 2008

Fantasmi


Archi e voce parlata, poi arriva una voce che colpisce fino in fondo. Talento.
Certe cose ascoltate una decina di inverni fa riparati dietro pinte di stout. Fantasmi di Radiohead e Portishead, frammenti (o sensazioni?) dei vecchi U2.
Ma il suono si sporca. C'è tensione. Difficile pensare ad un uso più efficace dell'elettronica. Percussioni sempre più opprimenti. Archi sempre più invadenti.
Un rapper entra furtivo dalla finestra, dice qualcosa, nessuno lo capisce e se ne va.
I don't understand this language. You fight fire with fire and we all get burned. Scherzano forse con il passato (o con il fuoco) gli Stateless e This Language (feat. Lateef the Truth Speaker) è il pezzo che ho faticosamente estratto dal loro notevole album di esordio (Stateless).
La puoi ascoltare qui:
http://www.myspace.com/statelessonline

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao!
già conoscevo "Stateless", ma lo ritovo recensito sul vostro blog con parole che sembrano tocchi di colore intrise di senzazioni, come scene di un film, come fermoimmagini di emozioni che ritornano alla mente...
Trovo molto bella la vostra idea ed originale il modo con cui ogni volta descrivete la musica...
un reticolato di parole così "sentite" da trasmettere il suono stesso di ciò che ascoltate.